Salvato dopo lo scontro con una finestra sull’isola di Curacao, il fenicottero Bob è diventato una star e oggi viaggia tra le scuole dei Caraibi come ambasciatore della sua specie e della natura

La storia di Bob

La nostra storia inizia una calda mattina di febbraio del 2016. Sull’isola caraibica di Curaçao, famosa per la sua barriera corallina, un grande pennuto si schianta improvvisamente contro la finestra di un hotel, infrangendola e riportando diverse ferite. E’ un flamingo, un fenicottero, l’uccello simbolo dell’isola, una specie un tempo molto diffusa ma diventata negli anni sempre più rara. Sul posto viene chiamata la veterinaria di Curaçao, Odette Doest, che è anche presidente della Fundashon Dier en Onderwijs Cariben, la Fondazione per gli animali e l’educazione ambientale nei Caraibi. Il pennuto non è in buone condizioni: ha riportato una grave ferita alla testa e inoltre si scopre che soffre di una grave patologia alle zampe, che ne compromette la capacità di catturare cibo in natura. La veterinaria gli presta le cure necessarie, ma appare subito chiaro che il fenicottero non potrà più essere restituito alla vita naturale. Odette decide quindi di ospitarlo nella sua proprietà, un vero e proprio santuario in cui la veterinaria vive insieme ad una novantina di animali di ogni specie, tra cui un caracara – un grosso falconide dalla caratteristica cresta – un asino, due pellicani e tantissimi altri animali selvatici, recuperati malati o feriti e non più in grado di tornare in libertà. La storia del nostro fenicottero avrebbe potuto concludersi qui, con l’arrivo al Santuario e l’inizio della sua nuova vita nel grande stagno recintato, insieme ad anatre e pellicani. Ma non è andata così. Quello che potrebbe sembrare un lieto fine è in realtà soltanto l’inizio di una storia ancora più bella. Come molti altri animali ospiti, il nuovo arrivato riceve anche un nome: 􀀒Bob. Ma soprattutto, fin da subito si affeziona ad Odette, mostrandosi estremamente confidente e socievole non solo con la sua salvatrice, ma anche con i visitatori e tutti i suoi nuovi amici umani, di cui cerca costantemente la compagnia. Certo, non è più libero, ma adesso conduce una vita che non è difficile definire invidiabile. Nel suo santuario sull’isola tropicale Bob si gode colazioni a base di caviale, immersioni nella sua piscina di acqua salata e massaggi bisettimanali alle zampe per curare la sua patologia agli arti.

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